Beauty trends
In copertina e a destra, dallo shooting presso WabiSabi Culture (foto Rosi Di Stefano): “Leggere ondulazioni che si abbracciano tra di loro donando vita a caldi riflessi cromatici e a soffici tessiture che regalano movimenti e leggerezza”.
Outfit: total look Maatroom.
(Mauro Galzignato, Kemon Art director & Education coordinator)
Outfit: total look Maatroom.
Il fattore emotivo sarà ancora il leit-motiv più potente che influenzerà bisogni e desideri dei consumatori. È in atto infatti una grande rivalutazione del nostro rapporto con oggetti e prodotti che usiamo quotidianamente: si afferma sempre più potente il concetto di “local” sul global, sia nel favorire l’appartenenza a un gruppo, ma soprattutto nella scelta di indirizzo dell’acquisto di prodotti; altri fattori sempre più attenzionati sono le fasi di preparazione, le caratteristiche di praticità, sostenibilità e artigianalità, la riduzione delle risorse necessarie per produrre, il tutto mixato a una etica del design ben sintetizzata dallo scrittore di epoca vittoriana William Morris (tra i principali fondatori del movimento delle Arts and Crafts; è considerato antesignano dei moderni designer ed ebbe una notevole influenza sull’architettura e sugli architetti del suo tempo): “Non avere nulla nella tua casa che tu non sappia essere utile o creda essere bella”. Sempre più, la storia di come viene realizzato un prodotto (e soprattutto l’abilità di saperla raccontare – leggasi storytelling) sarà importante quanto il prodotto stesso. Da qui la celebrazione anche delle imperfezioni, dei processi fatti a mano, attraverso un minimalismo che si eleva a mentalità e non più solo a canone estetico: è il trionfo applicativo quotidiano dei principi del “Less is more” e “Less but better”.
Da qui l’applicazione all’ambito beauty, con i rituali meditati di cura di sé che celebrano un piacere semplice di bellezza e benessere. Le personalizzazioni e le aggiunte di ingredienti coltivati in casa o raccolti localmente (apprezzati per la loro funzione di key-ingredient e per la loro sostenibilità) saranno un trend che sicuramente si consoliderà nei prossimi anni: un approccio di ritorno alle origini che tenderà a far scegliere prodotti con materie prime semplici e la cui produzione utilizzerà risorse ridotte.
Nello specificio, l’atto del bagno, il rituale nel prepararlo, il concetto di slow beauty sarà sempre più centrale, a discapito delle veloci e più frequenti docce, che hanno il solo scopo di igiene personale, e viceversa nel bagno intervengono nuovi e più apprezzati fattori: non più piccoli momenti di gioia, ma lunghi periodi di piacere. Da qui la proposta di prodotti con formulazioni che aumentino l’energia o comunque aiutino a ridurre lo stress: bagni disintossicanti che rafforzino il sistema immunitario e leniscano i muscoli doloranti; bagni con antiossidanti (come limone ed eucalipto) che migliorino l’umore e la concentrazione; bagni che utilizzino gel per il corpo e oli per il viso (come quelli al basilico), con lo scopo di detergere e idratare, utilizzando anche antiossidanti protettivi.
Il nuovo concetto di “bagno slow” contempla anche profumi esperienziali e ingredienti botanici, che vengano magari rivelati lentamente e a strati, aggiungendo “desiderio e gioco” al rituale. Sarà sempre più frequente vedere vasche ricche e complete di svariati accessori: spazzole per il corpo e ciotole per maschere e scrub, candele, diffusori... Un ritorno nostalgico alla calma e alla tranquillità del passato, alla ricerca di conforto e significati che ci riconnettano a ricordi positivi.
Le fragranze di quando eravamo bambini, è dimostrato, offrono rassicurazione e aiutano a ridurre lo stress, come i profumi floreali tradizionali di rosa, gardenia e lavanda. Nella stessa direzione, vedranno una rinascita anche i packaging e i formati tradizionali che richeggiano i decenni passati. Come anche da un punto di vista estetico: stampe floreali e motivi ispirati all’Art Déco sulle confezioni, piccoli cenni di una bellezza vintage rivista però in chiave contemporanea e minimale (meglio ancora se astucci e bottiglie possono essere ricaricati o riutilizzati). E’ una conferma dell’attenzione alla salvaguardia di risorse e ambiente attraverso la scelta attenta di brand che quotidianamente fanno scelte improntate alla sostenibilità, oltre a inserire nelle proprie formulazioni una alta percentuale di ingredienti biologici e naturali.
I rituali, dunque prenderanno il posto del concetto di “beauty routine” per un nuovo “edonismo consapevole” che guiderà un concetto di bellezza più inclusiva e non solo estetica.
Da qui l’applicazione all’ambito beauty, con i rituali meditati di cura di sé che celebrano un piacere semplice di bellezza e benessere. Le personalizzazioni e le aggiunte di ingredienti coltivati in casa o raccolti localmente (apprezzati per la loro funzione di key-ingredient e per la loro sostenibilità) saranno un trend che sicuramente si consoliderà nei prossimi anni: un approccio di ritorno alle origini che tenderà a far scegliere prodotti con materie prime semplici e la cui produzione utilizzerà risorse ridotte.
Nello specificio, l’atto del bagno, il rituale nel prepararlo, il concetto di slow beauty sarà sempre più centrale, a discapito delle veloci e più frequenti docce, che hanno il solo scopo di igiene personale, e viceversa nel bagno intervengono nuovi e più apprezzati fattori: non più piccoli momenti di gioia, ma lunghi periodi di piacere. Da qui la proposta di prodotti con formulazioni che aumentino l’energia o comunque aiutino a ridurre lo stress: bagni disintossicanti che rafforzino il sistema immunitario e leniscano i muscoli doloranti; bagni con antiossidanti (come limone ed eucalipto) che migliorino l’umore e la concentrazione; bagni che utilizzino gel per il corpo e oli per il viso (come quelli al basilico), con lo scopo di detergere e idratare, utilizzando anche antiossidanti protettivi.
Il nuovo concetto di “bagno slow” contempla anche profumi esperienziali e ingredienti botanici, che vengano magari rivelati lentamente e a strati, aggiungendo “desiderio e gioco” al rituale. Sarà sempre più frequente vedere vasche ricche e complete di svariati accessori: spazzole per il corpo e ciotole per maschere e scrub, candele, diffusori... Un ritorno nostalgico alla calma e alla tranquillità del passato, alla ricerca di conforto e significati che ci riconnettano a ricordi positivi.
Le fragranze di quando eravamo bambini, è dimostrato, offrono rassicurazione e aiutano a ridurre lo stress, come i profumi floreali tradizionali di rosa, gardenia e lavanda. Nella stessa direzione, vedranno una rinascita anche i packaging e i formati tradizionali che richeggiano i decenni passati. Come anche da un punto di vista estetico: stampe floreali e motivi ispirati all’Art Déco sulle confezioni, piccoli cenni di una bellezza vintage rivista però in chiave contemporanea e minimale (meglio ancora se astucci e bottiglie possono essere ricaricati o riutilizzati). E’ una conferma dell’attenzione alla salvaguardia di risorse e ambiente attraverso la scelta attenta di brand che quotidianamente fanno scelte improntate alla sostenibilità, oltre a inserire nelle proprie formulazioni una alta percentuale di ingredienti biologici e naturali.
I rituali, dunque prenderanno il posto del concetto di “beauty routine” per un nuovo “edonismo consapevole” che guiderà un concetto di bellezza più inclusiva e non solo estetica.